Genitorialità e carcere: arriva la Casa di Leda

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Siamo lieti di annunciare che il giorno 11 febbraio 2015 alle ore 10.30/13.00, presso la Sala del Carroccio in Campidoglio a Roma, si terrà la conferenza stampa di presentazione del progetto “La Casa di Leda”.

Il progetto è infatti pronto. La Casa di Leda è un progetto condiviso da un vasto gruppo di realtà associative di settore per l’apertura della prima casa famiglia protetta per l’accoglienza delle detenute madri con i loro figli. La presentazione avverrà alla presenza delle istituzioni di settore.

A quattro anni dalla legge 62/2011 e a due anni dal decreto 8 marzo 2013, l’istituzione delle case famiglia protette per le madri detenute e i loro figli è rimasto, fino ad oggi, un obbiettivo sullo sfondo del quale Governo e Enti locali non hanno ritenuto di dover dare attuazione.

Un “vulnus” evidenziato dallo stesso Giorgio Napolitano nel suo ultimo discorso davanti al Consiglio Superiore della Magistratura, pronunciato a pochi giorni dalle sue dimissioni, dove il Capo dello Stato ha denunciato “la mancanza di un sufficiente investimento strutturale e di una visione integrata di assistenza e sostegno per i figli dei detenuti, nell’attuazione della legge n. 62 del 2011 che ha previsto gli istituti a custodia attenuata e le case famiglia protette”.

Oggi, forse, qualcosa si muove: a Roma un raggruppamento di realtà associative impegnate nella promozione della genitorialità in carcere e dei diritti dei bambini figli dei detenuti, hanno condiviso e sostenuto un progetto, elaborato dal Presidente della Consulta Penitenziaria di Roma Capitale, Lillo Di Mauro, per la realizzazione di una casa famiglia protetta dal titolo “La casa di Leda” in ricordo dell’on. Leda Colombini, fondatrice e anima per vent’anni dell’associazione “A Roma, Insieme”, che fin dalla sua nascita, e tuttora, ha come slogan fondativo “nessun bambino varchi più la soglia di un carcere”.

Un risultato che potrebbe diventare realtà solo attraverso la realizzazione di case famiglia protette per le detenute che devono scontare reati minori. Nella conferenza stampa dell’11 febbraio p.v. sarà lo stesso Di Mauro a presentare il progetto, poi toccherà alle istituzioni preposte, e in primis al Comune di Roma, come soggetto attuatore indicato dalla legge, prendere un impegno certo in tempi brevi, per la fin qui disattesa, normativa del 2011.

Ecco l’elenco degli interventi:

  • Assessore ai servizi sociali di Roma Capitale, Francesca Danese
  • Presidente Consulta Penitenziaria di Roma Capitale Lillo Di Mauro
  • Assessore ai servizi sociali Regione Lazio, Rita Visini
  • Garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni
  • Presidente “A Roma, Insieme”, Gioia Passarelli
  • Prof. Marina D’Amato Scienze della Formazione, Roma Tre,
  • Provveditore Regionale del Lazio per il ministero della Giustizia, Maria Claudia Di Paolo

Per informazioni e Ufficio Stampa: Francesca Cusumano 335 523 6641

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Articolo scritto da: Cooperativa Cecilia

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